Negli scorsi giorni abbiamo letto sulla stampa locale vari articoli sul tema del prolungamento della MM3 a Paullo. Da parte nostra ci teniamo a chiarire alcune questioni che riteniamo rilevanti ai fini della comprensione del tema che, certamente, è “vecchio” di almeno 30 anni. Premettiamo che:
- Ogni iniziativa spontanea (e non indotta da altri soggetti politico-partitici) dei cittadini, dei comitati, delle associazioni tesa ad accedere i fari sui problemi della mobilità pubblica nel Sud-Est Milano è ovviamente utile
- Ogni richiamo, da chiunque provenga, all’unità d’azione tra i Sindaci dei comuni dell’asse della Paullese è il benvenuto
- Ogni occasione di discussione ed approfondimento del tema va appunto apprezzata e salutata con favore perché contribuisce ad arricchire un dibattito che però, prima o poi, dovrà produrre soluzioni fattive perché dopo 30 anni di chiacchiere e vane promesse i pendolari non ne possono davvero più.
- Ogni intervento degli enti sovraordinati a quelli comunali (Governo, Regione, Città Metropolitana) deve essere valutato e coordinato. Nel pensare a come impiegare risorse per l’una o l’altra soluzione che si andrà a scegliere, gli aspetti ambientali debbono essere primariamente considerati visto l’alto tasso d’inquinamento dell’area in cui viviamo. Inquinamento che ha anche pesanti conseguenze di salute pubblica, come è ormai acclarato.
Tutto ciò premesso ci teniamo a sottolineare che da vari anni seguiamo con attenzione le vicende legate al prolungamento della MM3 ed ai problemi della mobilità lungo l’asse della Paullese, e che ormai da 6 anni pubblichiamo un sito internet raggiungibile all’indirizzo www.prolungalametro.it e curiamo una pagina Facebook raggiungibile all’indirizzo https://www.facebook.com/prolungalametro/. Ci teniamo altresì a ricordare che, proprio attraverso il sito ma anche con banchetti in vari comuni dell’area, abbiamo raccolto più di 12.000 firme poi consegnate lo scorso dicembre alla Ministra De Micheli. Proprio per questo documentato ed indiscutibile impegno sulla questione, troviamo fuorvianti e strumentali le iniziative estemporanee di alcuni esponenti politici del territorio, primo tra tutti il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Lucente, che giusto da qualche mese si sono “svegliati” ed hanno scoperto che il Sud-Est Milano è in sofferenza perché è l’unico territorio di Città Metropolitana non solcato da una linea ferrata, sia essa ferroviaria o metropolitana. A Lucente ed ai suoi epigoni ricordiamo che non è con 2 interpellanze in una qualche commissione regionale che si risolvono problemi atavici e non è facendo conferenze stampa senza contenuto che si dimostra un reale interesse verso una vicenda. A Lucente, se è realmente interessato al problema e se ne è realmente capace, chiediamo di esercitare fino in fondo il suo ruolo istituzionale di capogruppo di un importante partito della maggioranza che governa Regione Lombardia e di spendersi per 4 obiettivi davvero concreti:
- Incrementare i fondi per il trasporto pubblico locale per consentire finalmente all’Agenzia di Bacino di Milano, Monza, Pavia e Lodi di implementare il piano di bacino approvato ormai da più di un anno e mezzo. Ciò consentirebbe almeno di lenire, nel breve termine, parte dei disagi dei pendolari che usano i mezzi su gomma per raggiungere il lavoro e la scuola quotidianamente
- Contribuire con fondi regionali alle ulteriori spese che realisticamente si renderanno necessarie per completare lo studio di fattibilità di MM S.p.A. di cui si è parlato ultimamente, che è ancora in forma di bozza e che è incompleto in alcune parti. Si faccia cioè carico l’ente regionale di queste altre spese senza che esse gravino ancora sui piccoli comuni del territorio.
- Che la Regione svolga quel ruolo di coordinamento e di maggior finanziamento dell’opera tra gli enti locali assegnatogli dall’Accordo di Programma del 2007 per la realizzazione del prolungamento, e che quindi renda subito disponibili le risorse per pagare l’infrastruttura in quota parte
- Che si attivi presso il Governo perché il prolungamento della MM3 a Paullo rientri tra i progetti infrastrutturali prioritari a livello nazionale per l’uso dei fondi europei del Recovery Fund recentemente approvato, e che lo faccia rinunciando contestualmente a chiedere risorse da quello stesso fondo per costruire altre autostrade a pagamento.
Ovviamente restiamo in fiduciosa attesa di vedere cosa il “nostro eroe” sarà in grado di fare.
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